Sandro Savoldelli – professionista della relazione trasformativa.


Professionista disciplinato ai sensi della legge n° 4/2013, iscritto nel registro professionale dei Counselor Olistici di ASPIN – codice n° TR-1084-OL-P

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Da oltre 20 anni sto approfondendo la conoscenza dell’essenza umana e di metodi/strumenti di crescita personale per l’autorealizzazione, periodo culminato con un percorso di formazione professionale come counselor e come theta healer. Da qualche anno ho deciso infatti di dedicarmi alla divulgazione delle conoscenze che ho acquisito e dei metodi per migliorare la qualità della propria vita.

L’esperienza concreta personale è la base dell’autorevolezza

Nella prima parte di questo percorso (1) mi sono dedicato soprattutto a trasformare me stesso e tutto ciò che mi teneva ancorato ad atteggiamenti e modi di fare che non sentivo più miei. E’ stato il periodo nel quale mi sono liberato dai sensi di colpa, riassaporando la libertà, la leggerezza, il piacere della ricerca interiore e la capacità di entrare a contatto con altre dimensioni del mio essere. E’ stata la fase nella quale ho maturato una nuova visione del mondo e un nuovo sistema dei valori.

Nella successiva formazione professionale come counselor (2) ho avuto la fortuna di scegliere un corso di Erbasacra, la maggiore (e più autorevole) organizzazione di formazione e divulgazione nell’ambito della cultura olistica in Italia. Oltre ad apprendere numerose tecniche di auto-conoscenza e di counseling con approccio olistico, ho avuto come tutor le migliori figure nel campo della ricerca interiore in Italia, persone fuori dall’ordinario, alcune delle quali ho avuto il piacere di conoscere in modo più approfondito negli incontri annuali di Erbasacra pre-Covid. 

Nell’ultima fase (3) ho approfondito la conoscenza di tre aspetti fondamentali delle nostre vite:

  • la nostra natura di esseri energetici, unici e allo stesso tempo interconnessi con la “matrice”, ovvero con il campo di energia consapevole universale
  • il modo nel quale “creiamo” la nostra realtà, in modo più o meno consapevole, filtrando l’onda creativa attraverso i nostri pensieri, le nostre intenzioni, il nostro modo di esprimerci, il nostro sistema di valori…
  • i metodi e gli strumenti per trasformarci da “vittime” a “co-creatori” e salire di livello per trasformare (in meglio) la nostra identità.

E’ in questa fase che ho iniziato un ulteriore percorso di specializzazione e conoscenza nel Theta Healing.

Studio, aggiornamento continuo, pratica…

Mi tengo costantemente aggiornato, sia grazie ai contatti con una rete mondiale di practitioner di tecniche energetiche (a) quali il Theta Healing®, (b) l’EFT (Emotional Freedom Technique), il Matrix Reimprinting e il Matrix Goals Reimprinting, sia (c) con la partecipazione a masterclass ed eventi formativi con i maggiori esperti contemporanei in crescita personale, sia (d) con l’aggiornamento continuo nelle tecniche di PNL (Programmazione Neuro-Linguistica) per il benessere personale.

Oggi opero quindi come professionista della relazione trasformativa, con focus sulle energie sottili (trasformazioni in stato theta, chakra, corpi aurici, archetipi, energie in senso esteso), e come formatore/divulgatore.


“Odi?” chiede lo sguardo silenzioso di Vasudeva. Siddharta annuì.  “Ascolta meglio!” sussurrò Vasudeva. Siddharta si sforzò di ascoltare meglio. L’immagine del padre, la sua propria immagine, l’immagine del figlio si mescolarono l’una nell’altra, anche l’immagine di Kamala apparve e sparì, e così l’immagine di Govinda, e altre ancora, e tutte si mescolarono insieme, tutte si tramutarono in fiume, tutte fluirono come un fiume verso la meta, bramose, avide, sofferenti, e la voce del fiume suonava piena di nostalgia, piena di ardente dolore, d’insaziabile desiderio. Il fiume tendeva alla meta, Siddharta lo vedeva affrettarsi, quel fiume che era fatto di lui  e dei suoi e di tutti gli uomini che avesse mai visto, tutte le onde, tutta quell’acqua si affrettavano, soffrendo, verso le loro mete.  Molte mete: la cascata, il lago, le rapide, il mare, e tutte le mete venivano raggiunte, e a ogni meta una nuova ne seguiva, e dall’acqua si generava vapore e saliva in cielo, diventava pioggia e precipitava giù dal cielo, diventava fonte, ruscello, fiume, e di nuovo riprendeva il suo cammino, di nuovo cominciava a fluire. Ma l’avida voce era mutata. Ancora suonava piena d’ansia e d’affanno, ma altre voci si univano a lei, voci di gioia e di dolore, voci buone e cattive, sorridenti e tristi, cento voci, mille voci.  Siddharta ascoltava. Era ora tutt’orecchi, interamente immerso in ascolto, totalmente vuoto, totalmente disposto ad assorbire: sentiva che ora aveva appreso tutta l’arte dell’ascoltare. Spesso aveva ascoltato tutto ciò, queste mille voci nel fiume, ma ora tutto ciò aveva un suono nuovo. Ecco che più non riusciva a distinguere le molte voci, le allegre da quelle in pianto, le infantili da quelle virili, tutte si mescolavano insieme (…).  E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita. (…).

In quell’ora Siddharta cessò di lottare contro il destino, in quell’ora cessò di soffrire. Sul suo volto fioriva la serenità del sapere, cui più non contrasta alcuna volontà, il sapere che conosce la perfezione, che è in accordo con il fiume del divenire, con la corrente della vita, un sapere che è pieno di compassione e di simpatia, docile al flusso degli eventi, aderente all’Unità.  [estratto da “Siddharta” di Hermann Hesse]